Il provvedimento, che abroga e sostituisce il precedente D.M. 30 giugno 2004, si applica agli invasi costituiti da sbarramenti, dighe e traverse che superano i 15 metri di altezza o che determinano un volume d'invaso superiore a 1.000.000 di metri cubi.
Il Progetto, si ricorda, è finalizzato a definire il quadro previsionale delle operazioni di svaso, sfangamento e sghiaiamento connesse con le attività di manutenzione ordinaria e straordinaria dell'impianto di ritenuta, per assicurare:
- il mantenimento o il graduale ripristino della capacità utile originaria dell'invaso o della capacità utile sostenibile come determinata dalla regione;
- il funzionamento degli organi di scarico e di presa;
- il mantenimento o il ripristino della continuità del trasporto solido, sia fine che grossolano, a valle degli sbarramenti.
Entro il 25 gennaio 2024 le Regioni dovranno adottare la disciplina che detta i criteri così come definiti dal nuovo regolamento in parola.