Negli ultimi anni l'Unione Europea ha avviato una serie di iniziative per diventare leader mondiale nella transizione sostenibile, che mirano a creare un sistema in cui le imprese siano responsabili del proprio impatto sul pianeta.
In passato le aziende adottavano strategie sostenibili su base volontaria. La svolta epocale a cui stiamo assistendo è il passaggio dalla logica dello standard non vincolante alla disposizione normativa vincolante.
In quest’ottica, la Non-Financial Report Directive (NFRD), approvata nel 2014, ha introdotto l'obbligo per le grandi imprese europee di pubblicare informazioni di carattere non finanziario, in particolare in materia ambientale, sociale e di governance (ESG). La direttiva è stata successivamente aggiornata nel 2019 con l'inclusione di nuove tematiche, come il rispetto dei diritti umani e la lotta alla corruzione.
Il 16 dicembre 2022 è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale dell'UE la Direttiva 2022/2464 sulla rendicontazione societaria di sostenibilità (CSRD). L'adeguamento richiederà alle imprese di implementare nuovi processi e sistemi per la raccolta dati e la gestione delle informazioni di sostenibilità, ma anche un approccio manageriale che consideri attentamente le esigenze degli stakeholder, valuti gli impatti delle attività aziendali e sviluppi politiche e pratiche coerenti con principi etici e sostenibili.
Gli esperti HSE e gli specialisti ESG possono fornire una guida preziosa nella raccolta dati e nell'elaborazione delle informazioni richieste dalla CSRD, garantendo che le imprese forniscano una rendicontazione accurata e completa delle loro attività. Essi avranno il compito di valutare gli impatti delle attività aziendali sui dipendenti, sulla salute e sicurezza, sull'ambiente e sulla società nel suo complesso. Inoltre, saranno responsabili della definizione di politiche e misure per mitigare i rischi e promuovere la responsabilità sociale all'interno delle organizzazioni.