Sostenibilità: approvata nuova direttiva UE sul dovere di diligenza da parte delle Imprese, che va a modificare la direttiva (UE) 2019/1937 ed  il regolamento (UE) 2023/2859

Sostenibilità: approvata nuova direttiva UE sul dovere di diligenza da parte delle Imprese, che va a modificare la direttiva (UE) 2019/1937 ed il regolamento (UE) 2023/2859

di: Simona Galante
Mercoledì 24 aprile, il Parlamento europeo ha approvato con 374 voti favorevoli, 235 contrari e 19 astensioni una nuova direttiva sul dovere di diligenza da parte delle Imprese (UE e non), che va a modificare la direttiva (UE) 2019/1937 ed l regolamento (UE) 2023/2859.
Dopo l’approvazione finale del Consiglio, la direttiva dovrà essere pubblicata nella Gazzetta ufficiale europea.
L'applicazione sarà graduale, gli Stati membri avranno due anni per recepire le nuove norme nel diritto nazionale:
• le imprese con oltre 5 000 dipendenti e un fatturato superiore a 1 500 milioni di EUR a partire dal 2027;
• le imprese con oltre 3 000 dipendenti e un fatturato superiore a 900 milioni di EUR a partire dal 2028;
• tutte le altre imprese che rientrano nell'ambito di applicazione della direttiva (ovvero quelle con oltre 1 000 dipendenti e un fatturato superiore a 450 milioni di EUR) a partire dal 2029.

Anche le società madri, le imprese e i franchising di paesi terzi che raggiungono le stesse soglie di fatturato nell'UE saranno soggette ai nuovi obblighi.

Le imprese e i relativi partner a monte e a valle dovranno impegnarsi a prevenire, fermare o attenuare le ripercussioni negative delle loro attività su ambiente e diritti umani. Nella direttiva si citano a titolo di esempio schiavitù, lavoro minorile, sfruttamento dei lavoratori, perdita di biodiversità, inquinamento e distruzione del patrimonio naturale.
Le imprese dovranno anche adottare un piano di transizione per allineare il loro modello di business alla soglia di 1,5 °C di riscaldamento globale fissata dall'accordo di Parigi

Gli Stati membri avranno l'obbligo di mettere a disposizione delle aziende informazioni dettagliate sul dovere di diligenza tramite portali online contenenti gli orientamenti della Commissione UE. Dovranno anche istituire o designare un'autorità di controllo incaricata di indagare e sanzionare il mancato rispetto delle norme, ad esempio denunciando per screditare le imprese in questione o multandole con ammende fino al 5 % del loro fatturato netto mondiale. Inoltre dovranno rispondere dei danni causati e risarcire appieno le vittime.