Via libera del Parlamento europeo alla nuova Direttiva sui “Green Claims”

Via libera del Parlamento europeo alla nuova Direttiva sui “Green Claims”

di: Simona Galante

I membri del Parlamento europeo hanno votato mercoledì 17 gennaio con 593 voti favorevoli, 21 contrari e 14 astensioni, a favore dell’attuazione della nuova direttiva "Green Claims" che vieterà alle imprese di fare dichiarazioni ecologiche fuorvianti o difficili da comprendere dai consumatori. L’accordo necessita ancora dell’approvazione del Consiglio UE, ma è probabile che ciò avvenga rapidamente.  Le modifiche entreranno in vigore dall’inizio del 2026 perché, grazie al voto del Parlamento, gli Stati membri dell’UE hanno ora due anni per recepire la direttiva nelle proprie leggi nazionali. L’UE stima che tre quarti dei prodotti venduti all’interno del blocco portino attualmente un’indicazione verde, a fronte di ricerche secondo le quali più della metà di queste indicazioni sarebbero vaghe o fuorvianti.

Alle aziende che vendono nell’UE non sarà più consentito fare affermazioni vaghe sull’impatto ambientale dei loro prodotti o servizi a meno che queste affermazioni non possano essere dimostrate.
Saranno aggiunte all'elenco UE delle pratiche commerciali vietate, una serie di strategie di marketing legate al cosiddetto “greenwashing” e all'obsolescenza precoce dei beni:

  • Saranno vietate le dichiarazioni ambientali generiche e altre informazioni fuorvianti sui prodotti
  • Saranno autorizzati solo i marchi di sostenibilità basati su sistemi di certificazione approvati o creati da autorità pubbliche
  • Le informazioni sulla garanzia dovranno essere più visibili e ci sarà un nuovo marchio di estensione della garanzia

Sarà vietato inserire in etichetta indicazioni ambientali generiche come "rispettoso dell'ambiente", “rispettoso degli animali”, “verde”, "naturale", "biodegradabile", "a impatto climatico zero" o "eco" se non supportate da prove. Ma anche etichettare le proprie offerte come “neutre per il clima” o “a zero emissioni di carbonio”, sarà vietato se queste vengono utilizzate come sistema per bilanciare le proprie emissioni di gas serra. Anche l'uso dei marchi di sostenibilità dovrà essere regolamentato, e nell'UE saranno autorizzati solo marchi di sostenibilità basati su sistemi di certificazione approvati o creati da autorità pubbliche. Le nuove norme vietano anche le indicazioni non dimostrabili sulla durata dei beni, l’invito a sostituire i beni di consumo prima del necessario e le false dichiarazioni sulla riparabilità di un prodotto.