Gentili lettori,
oltre a segnalarvi, come di consueto, la rassegna News,
dove troverete tutte le novità normative rilevanti degli ultimi
15 giorni, vi invitiamo a leggere gli approfondimenti, a cura dell'avvocato penalista Daniele Zaniolo, nella sezione
"Giurisprudenza commentata". Le
due sentenze in commento,
in materia di responsabilità per danno ambientale, si basano sull'applicazione del
principio "chi inquina paga",
derivato dal diritto europeo, specificamente dalla
direttiva 2008/98/CE, che stabilisce che chiunque causi
inquinamento è tenuto a sostenere i costi per la riparazione del
danno ambientale. Le due pronunce sono:
- Una recente
sentenza della VI Sezione del Consiglio di Stato,
che rappresenta un'importante novità
poiché stabilisce che gli obblighi di ripristino e di bonifica, normalmente
a carico del soggetto che ha causato la contaminazione o
l’inquinamento, possono ricadere anche sul proprietario incolpevole dell'area,
che ha l'obbligo di attivarsi per la messa in sicurezza e la bonifica, indipendentemente dal fatto che non sia stato lui a causare direttamente l'inquinamento.
- Una
sentenza del TAR della Lombardia (giugno 2024),
che ha ritenuto la società ricorrente responsabile della
contaminazione delle acque sotterranee a causa della presenza di
Cromo VI, nonostante i materiali riutilizzati - MPS (Materie Prime Secondarie) - fossero
conformi ai parametri di Cromo totale previsti dal
DM 5 febbraio
1998.
A rimarcare l'importanza crescente del problema dei siti contaminati,
segnaliamo anche l'orientamento più recente dell'Unione Europea che in un
comunicato stampa del Consiglio
dell’Unione Europea, del 17 giugno, ci informa del progetto
di una nuova direttiva sul monitoraggio del suolo. L’intenzione è di rendere obbligatorio,
da parte degli Stati membri, il monitoraggio della salute del suolo, fornire principi guida per la
sua gestione sostenibile e affrontare le situazioni in cui la contaminazione del suolo comporta rischi inaccettabili per la salute e l'ambiente,
con l'obiettivo di rendere tutti i suoli "sani" entro il 2050. La proposta di direttiva contribuisce inoltre alla realizzazione dell'Agenda 2030 delle Nazioni Unite per lo sviluppo sostenibile. In base alla proposta di direttiva,
gli Stati membri individueranno tutti i siti potenzialmente contaminati e successivamente li mapperanno in un registro pubblico. Una volta individuato un sito contaminato, esso verrà studiato e saranno affrontati gli eventuali rischi inaccettabili per la salute umana e per l'ambiente.
Vi
ricordiamo che l'avvocato Daniele Zaniolo ed il
geologo Vittorio Barella, saranno i docenti del
webinar "Siti contaminati e obbligo di
bonifica, che fare?", il giorno 4
luglio. Trovate tutte le informazioni di
dettaglio nella
sezione "Formazione".
Infine segnaliamo che sono ancora disponibili
posti per il webinar: "Esenzione dalla nomina del Consulente ADR: DM 7 agosto 2023 e Circolare Ministeriale di chiarimento"
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gratuito per gli abbonati al canale informativo
di ARS Edizioni informatiche OrangeNews - che si
terrà il giorno 27 giugno, dalle ore 15.30, alle
ore 17.30.
Buona lettura Please do not reply, per informazioni scrivere
a simona.galante@arsedizioni.it
NEWS:
GIURISPRUDENZA COMMENTATA:
FORMAZIONE: SITI
CONTAMINATI E OBBLIGO DI BONIFICA - CHE FARE?
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WEBINAR
Giovedi 4 luglio 14.00-18.00
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Anche un evento accidentale involontario, come la rottura di un impianto con conseguente sversamento, può generare l’obbligo di accertamento di una possibile contaminazione.
Come ci si deve comportare sia dal punto di vista tecnico che legale
quando si riscontra una contaminazione di un sito?
Quali obblighi derivano dalla constatazione di una contaminazione?
Come destreggiarsi tra i diversi iter burocratici?
Ce ne parlano dal punto di vista giuridico e tecnico, l'avvocato penalista esperto di diritto ambientale Daniele Zaniolo ed il
Geologo Vittorio Barella, specializzato in tecniche di indagine innovative per affrontare problematiche legate all’inquinamento ambientale,
in un webinar.
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