Gentili lettori,
sulla G.U del 24 del maggio 2024 è stata pubblicata la
direttiva n. 1438/2024/UE, conosciuta come “Breakfast Directive”
o "Direttiva colazione”. Il suo recepimento da parte degli Stati
membri dovrà essere effettuato entro il 14 dicembre 2025 e
le disposizioni introdotte si applicheranno a decorrere dal 14 giugno
2026. Alcune misure transitorie consentono ai prodotti
immessi sul mercato o etichettati prima del 14 giugno 2026, in conformità
delle direttive oggetto della modifica, la
2001/110/CE,
2001/112/CE,
2001/113/CE e
2001/114/CE, di poter essere commercializzati fino ad esaurimento
delle scorte. I cambiamenti introdotti mirano a migliorare la coerenza
e l'uniformità delle norme di commercializzazione in tutta l'Unione
europea, anche al fine di prevenire che i consumatori vengono indotti
in confusione e/o condotte di concorrenza sleale.
L’Avvocato Valeria Pullini ci illustra le principali
modifiche apportate riguardo:
- Miele
-
- Indicazione di origine del miele
- Implementazioni alla Direttiva miele del 2001
- Succhi di frutta e prodotti analoghi
- Confetture, gelatine e marmellate di frutta e della crema
di marroni
- Latte conservato (alcuni tipi)
Tra le novità dell'ultimo periodo va segnalata sicuramente l'approvazione
da parte della Commissione Europea della proposta degli Stati membri
di vietare l’uso di Bisfenolo A nei materiali a contatto
con gli alimenti. La decisione è stata presa dopo che uno
studio dell'Efsa ha individuato eventuali effetti nocivi per la
salute umana, in particolare a carico del sistema immunitario. Pertanto
l'esposizione alimentare media al Bpa supera ampiamente il nuovo
parametro, con possibili e potenziali problemi a lungo termine per
la salute. Il divieto sarà formalmente adottato dopo
un periodo di esame da parte del Parlamento europeo e del Consiglio
ed entrerà in vigore alla fine del 2024.
In questo numero vi invitiamo a leggere l'approfondimento della D.ssa
Rita Stefani che affronta il problema della mancanza
di un quadro scientifico e normativo armonizzato delle indicazioni
sulla sicurezza delle sostanze vegetali (prodotti botanici), riportando
il caso emblematico del divieto d’uso negli alimenti di
alcuni derivati dell’idrossiantracene, ancora oggi inseriti
nella parte A
dell’allegato III del Regolamento (CE) 1925/2006 sulla base
di un’opinione
dell’EFSA del 2018, nonostante siano subentrate evidenze scientifiche
dell’assenza di genotossicità.
Infine, ancora l'Avvocato Pullini, ci spiega
come non sia semplice né immediata l'individuazione della norma da
applicare a fronte della violazione del principio del leale
esercizio del commercio perpetrata a mezzo di pratiche sleali di
informazione sugli alimenti e riporta il caso recentissimo (maggio 2024) di una Società alimentare che ha promosso ricorso avanti al TAR per il Lazio (Roma) ai fini dell’annullamento di un provvedimento dell’AGCM che le contestava il reato di pratica sleale di informazione sugli alimenti perpetrata attraverso
un claim ingannevole.
Ricordiamo che le News e gli approfondimenti presenti in questo
numero, sono estratti dal
canale informativo dedicato al settore alimentare, del servizio
di aggiornamento e commento normativo,
ARS Clipper.
Buona lettura
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